Ebbene sì, dopo diverso tempo ormai dall'ultima "puntura", Stefano Dommi ci fa dono di
una breve ma brillante riflessione, in merito alla contesa per l’eredità di Gianni Baget Bozzo.
Non aggiungiamo altro, se non un augurio di buona lettura.
Le baruffe sorte tra la famiglia ed i soggetti beneficiari hanno reso pubblica l'entità del patrimonio lasciato in eredità da don Gianni Baget Bozzo. Pare che il valore sia stimabile almeno in un paio di milioni di euro tra denaro, titoli, appartamenti, negozi e quant'altro.
I giornali che hanno riportato la notizia si sono soffermati sul fatto che il sacerdote genovese noto per la sua vicinanza prima a Bettino Craxi e a poi a Silvio Berlusconi non abbia lasciato niente alla Chiesa. Io invece vorrei invitare a riflettere sull'ammontare della cifra di cui si parla e sull'invito che Gesù fa nel Vangelo: “(...) fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano” (Matteo 6.20) .
Con caustica ironia e pur con tutto il rispetto che si deve ai defunti, alla luce di questo fatto c'è da osservare che probabilmente sarebbe stato più corretto chiamare il presbitero genovese ormai scomparso Gianni “Budget” Bozzo.
STEFANO DOMMI
Scandicci (Firenze)